Cosa è cambiato in questi 10 giorni?

Ricordiamo chiaramente il video, che ancora gira in rete, voluto fortemente dal sindaco Sala di una Milano combattiva e produttiva, che non si arrende e che va avanti come se niente fosse e nel suo massimo splendore. E poi? E poi: bam! Incremento esponenziale di contagi e decessi, la notte folle del 7 marzo, il decreto che ci mette tutti alle strette. Il virus non è cambiato, quello che cambia è forse la coscienza di ogni cittadino, la sua responsabilità nell’ottenere un cambiamento, anche se questo richiede un sacrificio economico, sociale ed emotivo. A prescindere da ogni cambiamento lessicale degli hashtag momentanei, noi non ci fermiamo. Sì, restiamo a casa, ma con la consapevolezza di dover dare di più e meglio. Perché le chiamate non diminuiscano e perché le mail continuino ad arrivare, dobbiamo fare del nostro meglio per rimanere produttivi e coscienziosamente a casa, non per noi stessi – per una volta – ma per la nostra comunità, per l’Italia, per un vaccino che si chiama altruismo.